scopri di più
Chi siamo
Il “Castello San Giovanni” è una struttura sanitaria per la riabilitazione psicosociale, di proprietà della famiglia Schirinzi di Casarano ed è sede di una Comunità Terapeutica Riabilitativa Residenziale Psichiatrica, autorizzata ai sensi della delibera G.R. 244/97, D.Lgs. 229/99 e successiva deliberazione del Direttore Generale A.S.L Lecce 2 del 19/12/2000 n° 3709 ed accreditata dalla Regione Puglia giusta determinazione del dirigente di settore sanità N.239 del 06/05/2004, e successivo Accreditamento Istituzionale n° 372 del 18/12/2006.
Il Castello San Giovanni dispone inoltre (all’interno della struttura) di un’ampia sala polifunzionale utilizzabile per congressi, conferenze, convegni, workshop e formazione professionale.
- Direttore Sanitario A.M. Giannini, Psichiatra
- Direttore Amministrativo Dott. Donatello Schirinzi,
- Coordinatore Dott. Marcello Marzano.
- 2 Psicologhe,
- 1 Assistente Sociale,
- 7 Infermieri Professionali,
- 6 Educatori Professionali,
- 8 Operatori Socio Sanitari.
L’approccio psicoterapeutico e riabilitativo seguito dalla Comunità Terapeutica di riabilitazione, si rifà essenzialmente al modello anglosassone classico di Maxwell Jones e Toni Main, aggiornato dalle tecniche più moderne di feedback di comunicazione nei sistemi ad equilibrio cibernetico, inglobate nell’approccio socio-terapico.
Obiettivo finale del percorso terapeutico è quello del cambiamento maturativo e permanente dei soggetti accolti, con l’abbandono definitivo del rifugio nel ‘ruolo di malato’, di fronte ad ogni problema psicologico e/o esistenziale.
Strumento terapeutico principale è il gruppo, in quanto veicolo di comunicazione e di feedback nell’ambito di un approccio sistemico alla socioterapia. Quest’ultima, si è già dimostrata efficace e selettivamente indicata per il cambiamento dei tratti di personalità patologici o devianti, associati o meno a malattie psichiatriche di vario tipo.
La tecnica si basa sullo sviluppo e l’appropriazione della ‘cultura dell’indagine’ psicosociologia continua su tutto ciò che accade nella comunità e sull’apprendimento, tramite esperienza conoscitiva dell’espressione del disagio individuale, di modalità più mature per relazionarsi con se stessi e con gli altri. Ogni problema, infatti, che la Comunità o un singolo residente deve affrontare, trova il suo spazio nei processi decisionali di discussione ed elaborazione affidati a tutto il gruppo dei membri assembleari: il problema di uno diventa il problema di tutti ed un problema della Comunità, il problema di ognuno.
Questo esercizio continuo di feedback d’informazione fondato sul dialogo invece che sull’agito impulsivo, incoraggia l’assunzione di responsabilità da parte di ogni residente, contribuendo così, sia a far maturare l’Io, sia alla strutturazione del Super-Io, carente o assente in ogni forma di psicopatia o disturbo di personalità.
L’operatività dei centri di riabilitazione si basa su quattro principi fondamentali:
far cose in comune
permissività
confronto con la realtà
democraticità
In un contesto fatto di regole e di limiti, ogni membro della Comunità contribuisce a creare, da protagonista attivo, un proprio processo di crescita personale, offerto proprio dall’empowerment.
Il paziente così, gradualmente, cede il suo ruolo passivo di assistito/malato per diventare sempre più un membro attivo della piccola cellula sociale della Comunità, la quale in questo caso come il sistema di crescita ‘famiglia’ esplica due funzioni principali: educativa e di palestra per l’esercizio di creazione e risoluzione di conflitti secondo il principio di realtà.
Il percorso comunitario prevede la partecipazione del residente a svariati tipi di attività strutturate. Le attività sono articolate in modo da favorire gli scambi e le relazioni interpersonali, e si possono classificare in cinque tipologie:
-
attività di gestione quotidiana della struttura, quali pulizia della propria stanza e mantenimento della casa, gestione del menù etc…
-
attività terapeutiche di gruppo giornaliere: psicodramma, danza-movimento terapia, arte terapia, musicoterapia, N.I.P (New Identity Process), gruppi di psicoterapia, alfabetizzazione delle emozioni (gruppo di abilità sociali ad indirizzo cognitivo-comportamentale) grandi gruppi di terapia, ma anche gruppi d’incontro assembleare, gruppi di crisi e di verifica dei programmi educativi;
-
attività di formazione: seminari didattici a tema, laboratori linguistici, laboratori di creatività artistici;
-
attività socio-culturali sul territorio;
-
tempo libero da dedicare all’iniziativa individuale.
Tutte le attività descritte prevedono la partecipazione di diverse figure professionali. Il rapporto psicoterapeutico individuale non è praticato a vantaggio di un’interazione gruppale, in quest’ambito l’intensità del transfert è diluita ed è possibile apprendere a gestire gli impulsi agli ‘agiti’ (appunto le resistenze di transfert) nonostante la coazione a ripetere la fuga dai vissuti traumatici da interruzione di legame.
La somministrazione di test diagnostici/valutativi ed il monitoraggio dello stato mentale è eseguita di routine.
La valutazione si articola :
- Un colloquio con il paziente e i familiari all’ingresso in struttura volto alla valutazione dello stato psicologico generale e alla raccolta di informazioni mediche e relative alla vita recente e remota del paziente.
- La somministrazione di test cognitivi:
- BACS (Brief Assesment of Cognition in Schizofrenia)
- WAIS IV (Wechsler Adult Intelligence Scale Fourth Edition)
- BACS (Brief Assesment of Cognition in Schizofrenia)
- di Personalità:
- M.M.P.I. ( Minnesota Multiphasic Personality Inventory)
- SCID II (Structured Clinical Interview for DSM-IV Axis II Disorders)
- Rating scales:
- DERS (Difficulties in Emotion Regulation Scale)
- SCL-90 R (Symptom Check list-90-revised)
- ERQ (Questionario sulla Regolazione emotiva)
- DES (Dissociative Experince Scale)
- BDI (Beck Depression Inventory)
- M.M.P.I. ( Minnesota Multiphasic Personality Inventory)
- valutazione intermedia attraverso l’utilizzo di rating scales:
- BPRS (Brief Psychiatric Rating Scale)
- FPS
- MMSE (Mini Mental States)
Attualmente le Comunità terapeutiche seguono all’interno degli approcci riabilitativi cognitivi per i pazienti affetti da schizofrenia, la Cognitive Rehabilitation for Schizofrenia, previa valutazione atraverso la somministrazione della batteria neuropsicologica mediante l’uso della BACS.